Tratto da La Stampa:
“Due anni dopo il suo primo lavoro, arriva Sono quello che sono – Parte 1: cinque canzoni, due interamente sue e due composte in collaborazione con Luigi Schiavone, che ne ha scritto le musiche. Più un quinto brano: una versione arrangiata di Vola di Ivano Fossati.
Perché un disco a puntate?
«Quando ho terminato l’ultimo pezzo non avevo voglia di aspettare. Sentivo l’esigenza di fare ascoltare subito il mio lavoro. Non volevo scrivere dei brani riempitivi per arrivare a fare un album. Non credo che oggi sia necessario avere un certo numero di canzoni per proporle, molte regole nella discografia sono cambiate. E comunque sono già al lavoro sulla seconda puntata».
L’album si intitola “Sono quello che sono”. Dunque, chi è lei?
«Sono una donna che si è fatta da sola, una donna che sbaglia sempre, insomma una donna normale con tutte le sue paranoie. In questo periodo mi sento particolarmente imperfetta e mi piaccio molto».
Quanto è cambiata musicalmente rispetto al suo primo progetto?
«Due anni fa ho fatto un album molto rock. Arrangiato quasi “in cantina”. Adesso ho un team di lavoro eccezionale di cui fa parte anche Luigi Schiavone, che è autore di due pezzi. Questo gruppo mi ha aiutato a tirare fuori le sfumature più dolci di me, che spesso tendo a nascondere».
È anche autrice. Dove trova l’ispirazione per i suoi testi?
«Dalla mia vita. Il disco è totalmente autobiografico. Per me era difficile scrivere canzoni d’amore e invece stavolta ci sono riuscita. Quindi presto sarò in grado di raccontare anche le storie degli altri. Ma per ora ho ancora tanto da dire su di me».